Grande successo per la terza edizione di Penne Libere

Si è conclusa con un’ampia partecipazione di pubblico la terza edizione del Festival delle Penne Libere, che ha animato il centro storico di Cisternino nei giorni 28 e 29 giugno 2025. Un evento che si conferma tra le rassegne culturali più significative del panorama pugliese, capace di coniugare rigore scientifico, impegno civile e pluralismo informativo.

Organizzato dall’APS Pro Cisternino, ideato da Mario Saponaro, il festival ha registrato numeri importanti: 19 panel, 16 giornalisti, 56 ospiti. Un concentrato di idee, confronto e passione civile, che accredita definitivamente Penne Libere come una realtà solida e riconosciuta nel panorama degli appuntamenti culturali della regione Puglia.

I dibattiti si sono svolti tra le piazze Vittorio Emanuele III, Garibaldi e Mazzini, con il coinvolgimento diretto del pubblico e uno stile dialogico che ha trasformato ogni tappa in un momento di confronto autentico.

Il tema scelto per l’edizione 2025 – Salute: prevenzione, innovazione e consapevolezza – ha guidato un articolato percorso tra questioni scientifiche, etiche e sociali. Dalla sanità pubblica e privata alla disinformazione mediatica, dal diritto alla cura al ruolo dell’intelligenza artificiale in medicina, fino agli impatti ambientali sulla salute: il festival ha proposto chiavi di lettura plurali per interpretare criticamente il presente, accogliendo voci spesso escluse dal dibattito pubblico.

Accanto ai dibattiti, ampio spazio è stato riservato a linguaggi diversi: dalle presentazioni letterarie, raccolte nella sezione “Penne Libere nei Libri”, con testi su neuroscienze, malattie croniche e diritti sanitari, alla rassegna “Penne Libere al Cinema”, con cortometraggi e spot d’autore proiettati in Corso Umberto, fino all’esperienza di yoga nella villa comunale, pensata come momento di benessere e consapevolezza fisica e mentale.

Durante la cerimonia conclusiva, sono stati conferiti i Premi “Penna Libera 2025”, riconoscimenti destinati a figure che si sono distinte per la qualità del pensiero critico e il contributo alla costruzione di un’informazione libera. Premiato Francesco Paolo Romeo per l’opera “Dalla vita mortificata al progetto di vita indipendente”, mentre menzioni speciali sono state assegnate a Silvia Bencivelli, con il saggio “Tre colpi di genio e una pessima idea”, e a Eleonora Coletta per “Canale terminale”.

Numerosa e autorevole la presenza di esponenti del mondo politico e istituzionale: tra gli altri, sono intervenuti, Ignazio Zullo, senatore e capogruppo FdI in Commissione Sanità del Senato, l’eurodeputata Chiara Gemma, Gli onorevoli Patty L’Abbate e Ubaldo Pagano. Hanno partecipato ai panel anche Donato Pentassuglia, assessore regionale all’agricoltura, Pierluigi Lopalco, ex assessore alla salute, Fabio Romito, consigliere regionale, ed Elena Gentile, già parlamentare europea e assessore alla sanità.

Il festival ha goduto del patrocinio del Parlamento Europeo, della Regione Puglia, del Comune di Cisternino, delle ASL di Brindisi, Bari e Taranto, dell’Ordine dei Giornalisti di Puglia, delle Università di Bari e del Salento, dell’ISDE (Medici per l’Ambiente), con il sostegno della BCC di Locorotondo.

“Siamo stati davvero incantati da questo festival. Tutti noi – ospiti, moderatori, staff, comitato scientifico e commissione premio – abbiamo dato il massimo per realizzare qualcosa di bello, intenso, vero. E ci siamo riusciti. Cisternino si è trasformata per due giorni in un laboratorio di pensiero libero, dove parole, idee, esperienze e silenzi hanno trovato ascolto e risonanza. È questo lo spirito delle Penne Libere: costruire insieme, dal basso, una cultura della salute che non sia solo tecnica, ma anche umana, civile, plurale” – ha commentato Mario Saponaro, ideatore del festival, che ha sottolineato – “Possiamo dirlo senza esitazione: è stato un festival più maturo, per contenuti, consapevolezza e radicamento. Abbiamo dimostrato che si può fare cultura con rigore e bellezza, in uno spirito di apertura che dà voce anche a ciò che solitamente resta ai margini”.

“Abbiamo voluto creare uno spazio dove la salute fosse affrontata in tutte le sue dimensioni: scientifica, politica, emotiva, ambientale. Senza filtri, senza retorica, con la libertà come esercizio quotidiano” – ha dichiarato Mariangela Rendini, coordinatrice del comitato scientifico.

L’appuntamento è al 2026, con l’ambizione di consolidare un presidio culturale stabile, in cui l’informazione indipendente e la responsabilità collettiva continuino a incontrarsi nella bellezza della Valle d’Itria.

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