Matilde Brandi: “…creata per il palcoscenico…”

Sembra essere stata creata per il palcoscenico. Predestinata ad essere investita dalle suadenti note di una musica, alle quali regalare elegante tangibilità attraverso i suoi calibrati passi di danza. Concepita per essere amata dal suo variegato pubblico, per emergere come una magnifica icona negli scintillanti abiti di scena. Davanti alle telecamere delle emittenti nazionali, oppure oltre il sipario di un teatro elitario, poco importa, perché lei e la danza sono in simbiosi perfetta.

Matilde Brandi è tutto questo, e non solo: vive con brio l’attesa di un rinnovato debutto, si concede alla stampa col sorriso sulle labbra; colpisce la sua indole estroversa, comunicativa, la sua simpatia e disponibilità, fra un ritocco al trucco ed una chiacchierata.

Matilde Brandi è la migliore ballerina e showgirl attualmente in circolazione. Lo confermano i numeri, gli attestati di stima, le trasmissioni di successo, le richieste di partecipazione agli eventi.
Capelli biondissimi, sguardo profondo, corpo armoniosamente muscoloso, sensualità non pretenziosa, Matilde si diploma come ballerina classica nel’90 al Balletto di Roma, perfezionandosi, successivamente, in ogni tipologia di danza e completandosi con nozioni di canto, recitazione, dizione. Il magico mondo della televisione funge da atipico pigmalione per la bella e brava Matilde. Debutta, fresca di diploma, come componente del corpo di ballo del programma “Club ’92”, con Gigi Proietti. E’ solo l’inizio di una meritata scalata al successo dell’arte coreutica sul piccolo schermo: Matilde ha l’occasione di lavorare in spettacoli di rilievo al fianco di artisti affermati come Raffaella Carrà (Fantastico ’92), Paolo Bonolis (Fantastica Italiana, ’96), più tardi Adriano Celentano (Francamente me ne infischio, ’99). La stagione 96-97 rappresenta l’anno di grazia per la talentuosaMatilde, la quale, al seguito delle esibizioni nell’edizione di “Buona Domenica”, condotta dalla collaudata coppia Lorella Cuccarini-Marco Columbro, viene consacrata “prima ballerina” (etichetta che non ha più abbandonato), viene giudicata miglior danzatrice televisiva e vince anche il premio Bob Fosse come miglior showgirl. Niente male per l’affascinante stakanovista dello spettacolo: il successo della kermesse itinerante in prima serata “Torno Sabato” (2000), con l’esilarante Giorgio Panariello al timone, bissato l’anno successivo, è storia recente. La primadonna Matilde Brandi riassapora la fascia pomeridiana partecipando a “Domenica In 2000”, gestita da Carlo Conti. Nella sua sorprendente escalation sono comprese chicche da presentatrice di programma musicale e di modella per Capucci a Piazza di Spagna.

Ora la nuova scommessa: il teatro brillante, col musical “Victor Victoria”, dal testo di Blake Edwards, nel quale Matilde riveste il ruolo principale ed ambivalente della cantante Victoria Grant, mimetizzata attraverso le sembianze del conte Victor Granzinsky, il quale affascina il pubblico nei panni di un istrionico travestito.

Pesante eredità, che Matilde commenta così: “Il ruolo è della grande Julie Andrews, una delle più grandi interpreti nel mondo dello spettacolo. Si tratta di un ruolo difficile, perché Julie Andrews, la quale ha portato al successo il personaggio di Victoria Grant, era una cantante, prima di tutto, mentre io sono una ballerina. Per affrontare questo musical ho perfezionato il canto, la recitazione. Non voglio autocomplimentarmi, ma vedo che la gente esce soddisfatta dai teatri, quindi apprezza l’arte che io esprimo, sicuramente differente rispetto alla diva del passato. Non si possono azzardare paragoni, in fondo: la Andrews ha affrontato questo lavoro più di cinquanta anni fa, per me è la prima esperienza teatrale! Il pubblico è appagato dall’affiatamento sulla scena di tutto il nostro gruppo, dall’esibizione del “mostro sacro” Paolo Ferrari, a quelle di Gianni Nazzaro e della frizzante Justine Mattera. Siamo uniti fra noi, e questo sicuramente traspare”.

Sei sicuramente l’espressione del connubio moderno fra talento e bellezza nel mondo della danza e dello spettacolo attuale: quanti sacrifici, quanti studi ci sono alle spalle dell’incantevole Matilde Brandi? “Io sono una professionista, mi piace dirlo. Sono testarda, caparbia sul lavoro, non mi piace cimentarmi in una cosa per la quale non mi ritengo all’altezza. Prima devo preparami sapientemente. Per quel che riguarda la danza, ho davvero studiato tanto: mi sono diplomata come ballerina classica, successivamente mi sono specializzata nei vari stili, come quello moderno, funky, jazz, anche lavorando in TV al fianco di diversi coreografi si impara molto. Io consiglio sempre a coloro che vogliono iniziare questa speciale attività di studiare non esclusivamente danza, o soltanto il canto, o solo la recitazione: bisogna prendere un po’ esempio dagli artisti americani – che in questo sono maestri – completi a 360°! La ricetta è quella di studiare dettagliatamente tutto, come essere pronti per un… musical ogni giorno”.

Nel 1996 sei stata insignita del titolo di miglior ballerina televisiva della stagione, ed anche in seguito hai ottenuto parecchi riconoscimenti per la tua vocazione di showgirl. L’arte della danza è unica, ma ritieni che esistano differenze tra ballare in uno studio ed esibirsi, invece, in un teatro? “Ho avuto la fortuna di partecipare a trasmissioni televisive particolarmente belle: spesso in televisione non ci sono ottimi programmi e prodotti all’altezza. Io adoro il mondo della televisione, resta e resterà sempre nel mio cuore come la prima opportunità che ho avuto di farmi notare dal grande pubblico. Il teatro è una realtà d’impatto, attraverso le esibizioni dal vivo, sul palcoscenico, ed alle ballerine dona la possibilità di essere apprezzate minuziosamente per quello che sono e che comunicano mediante la propria arte. La televisione talvolta può rivestire un ruolo di finzione: io ho avuto modo di proporre balletti o performance di livelli pregevoli, attraverso i quali spiccava la mia preparazione, la mia professionalità, non solamente l’aspetto esteriore. La presenza scenica, l’estetica è importante, certo, ma non fondamentale; lavorare dinanzi ad una telecamera non deve risultare limitativo, non deve ridursi ad una semplice valutazione della propria immagine. Spesso questo è un rischio che si corre, soprattutto se si è inglobati in spettacoli di grosso calibro, di grande audience ed interesse da parte degli spettatori. In teatro conta esclusivamente la bravura ed il talento nell’esibizione dal vivo: se piaci ti fanno l’applauso, se non piaci, invece… Una ballerina è apprezzata così a tutto tondo, basilari sono il contatto diretto, il saper ballare, l’esprimersi bene nelle battute recitative. Ritengo che il teatro sia un po’ più vero”.

Qual è il programma al quale ti senti più legata? “Sicuramente a “Torno Sabato” con Giorgio Panariello, un grande spettacolo in prima serata del sabato che mi ha permesso di esplicare il ruolo della primadonna non solo esaltando le mie doti di ballerina, ma anche quelle, più sconosciute, della Matilde Brandi presentatrice di stile raffinato, e spiritosa, mediante le gag di cui ero protagonista! Ricordo con affetto la persona di Carlo Conti, il quale mi ha scelta in “Domenica in”, nel 2000, sempre come prima ballerina dell’intero corpo. Durante la trasmissione proponevo i famosi “passi a due”: furono molto graditi alla gente presente in studio e sintonizzata da casa. Condurrò proprio con Carlo Conti la serata finale di Capodanno su Rai Uno. I toscani sono nel mio cuore: Carlo è un ottimo amico, prima di tutto; Giorgio lo stesso. Sinceramente mi è dispiaciuto dire di no a Giorgio per questa nuova edizione di “Torno Sabato”… Ho piacere che la gente mi incontri per la strada e mi confidi di sentire la mia mancanza dal piccolo schermo! Però la scelta di recitare in una compagnia teatrale mi è servita, mi sta servendo, sicuramente sarà preziosa esperienza per il mio futuro professionale”.

Matilde, da professionista della danza: qual è la tua opinione sulle numerose fanciulle che ambiscono a bruciare le tappe in televisione in cambio di applausi e immediata notorietà? “Se parliamo delle innumerevoli letterine, veline, paperine, io credo che tutta la critica che le investe sia superflua, alla fine. Sono ragazze, belle, indubbiamente, che si sanno “movicchiare”. Non le definirei ballerine: le ritengo più delle presenze femminili che allietano il programma. Non si chiamano ballerine, altrimenti una professionista si dovrebbe offendere, in senso lato… La danzatrice di mestiere è abituata a soffrire, a lavorare, allenarsi, provare, anche senza l’abbaglio della gloria; invece queste ragazze hanno la dote di essere apprezzate fondamentalmente solo per la loro bellezza. Purtroppo il mondo della televisione, dello spettacolo è crudele: immaginiamo cosa accadrebbe se si inserissero giovani insipide al posto delle prescelte. Il pubblico le valuta come carine e deliziose, ne è compiaciuto, e queste ragazze fanno parte del sistema, sono quasi di moda e di attualità”.

Ci hai confidato che sarai il volto femminile dello show di Capodanno: anno nuovo fa rima con calendari di grido. Sei stata mai tentata dall’idea di produrne uno tutto tuo? “Non ne ho mai fatto uno. Sinceramente non ho delle belle foto. Una volta ho ceduto alle lusinghe di alcuni scatti d’autore, nei quali si intravedeva un po’ il seno, ma non sono patita del loro ricordo. Non mi importa di posare per un tipico “calendario”, cliché di molte mie colleghe del mondo dello spettacolo. Non sono contraria: se me lo proponessero, valuterei attentamente un progetto di originalità, poiché non sono per il nudo integrale, mi darebbe fastidio, e non sarebbe apprezzato nemmeno dalla mia famiglia. Opterei per qualche foto sexy, maliziosa, al limite per un decolleté in vista, d’altronde si va al mare…”.

Matilde nel privato, come persona, come si definirebbe? “Una ragazza molto sensibile, ma testarda, determinata. Quello che vuole lo ottiene, magari dopo lungo tempo, ma ce la fa. Soprattutto molto sensibile: questa sua sensibilità la fa soffrire tantissimo, poiché si attacca alle persone in una maniera viscerale, e non sempre queste persone sono positive”.

Hai un’amica nel mondo dello spettacolo? Ritengono che sia difficile, causa le note rivalità…“Fondamentalmente sono una ragazza molto aperta di carattere, credo molto nelle amicizie. Non provo invidia, nel senso che posso solo ammirare una mia collega in modo costruttivo, desiderando anche di possedere una sua qualità: questa è un’invidia “positiva”. Lego sempre con tutte, le ritengo mie amiche, ed ho cambiato parecchi scenari, dalla Mediaset alla Rai, ho conosciuto davvero tante donne di talento. Al momento sono molto affezionata a Justine Mattera, mia compagna d’avventura in “Victor Victoria”, anche se sono state insinuate cattiverie! Invece vado assolutamente d’accordo con lei: io so quello che valgo, e non ho bisogno di “tagliarmi (metaforicamente) le vene” perché qualcun altro ottiene più successo di me”.

Domanda finale di rito: progetti in cantiere per l’avvento della nuova annata? “Fino al nove maggio continueremo con le tappe del musical nei maggiori teatri italiani. Forse farò qualcosa in televisione poco prima dell’estate… ancora top secret!”. (2003 – AlessandraC)

Commenta per primo

Lascia un commento